Torniamo ancora a parlare di pandemia e degli effetti che la stessa sta producendo sul quotidiano di tutti noi.
L’emergenza sanitaria, le restrizioni e la crisi economica interessano un po’ tutti i settori e molte sono le persone che hanno difficoltà nel pagamento dell’affitto sia esso abitativo o commerciale.
Certamente la pandemia non annulla l’obbligo del pagamento dei canoni di locazione ma non si possono neppure ignorare le gravi conseguenze che sta creando soprattutto se si parla di immobile condotto ad uso abitativo.
Nessun provvedimento specifico è stato adottato dal Legislatore e pertanto ancora oggi appare preferibile una soluzione concordata, un accordo cioè fra il locatore ed il conduttore che regolamenti per iscritto una riduzione del canone di locazione per il periodo della pandemia – o comunque per una periodo ben determinato – da registrare presso l’Agenzia delle Entrate ove è stato registrato il contratto di locazione. In questo modo entrambe le parti saranno tutelate, sia l’inquilino che sarà certo di poter pagare un canone ridotto senza incorrere in spiacevoli conseguenze, sia il locatore che potrà provare il minor introito e quindi il minor peso fiscale nella dichiarazione dei redditi.
In questo modo verrà tutelato il dovere di solidarietà sociale di cui all’art 2 Cost.
In estrema sintesi i passi da compiere sono i seguenti:
A breve analizzeremo quali sono invece i possibili rimedi per le locazioni commerciali e ad uso diverso dall’abitativo.